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giovedì 8 dicembre 2011

Milano crolla del 4,3% nonostante il taglio dei tassi della BCE


Giornata da dimenticare per la borsa di Milano quella di oggi. A fine seduta il Ftse Mib ha accusato un calo del 4,29% chiudendo a quota 14979 punti. Incredibile quanto accaduto nelle ultime 2 ore di contrattazione: l'indice è crollato del 4% passando dai 15700 ai 14900 punti in meno di due ore (una delle discese più violente in così poco tempo a cui ho assistito in questi anni) a seguito delle  dichiarazione espresse dalla Bce. 
Il Presidente Mario Draghi dopo aver annunciato un nuovo taglio del tasso di interesse dello 0,25% (riportando di fatto il tasso d'interesse all'1%, il minimo storico della BCE) ha chiarito una volta per tutte che la Bce non comprerà altri bond dei paesi sovrani in difficolta' sul mercato secondario dei titoli di stato. 
Il Presidente della Bce ha inoltre spiegato che non verrà effettuato un prestito agli stati in difficoltà attraverso il Fondo Monetario Internazionale (FMI). Draghi infatti ha chiarito che prestare denaro all'FMI per comprare bond europei non e' compatibile con il trattato europeo. 
Come se non bastasse la Bce ha motivato il taglio dei tassi d'interesse con un netto calo delle aspettative di crescita economica per il 2012. 
In base alle ultime indicazioni il Pil europeo potrebbe contrarsi dello 0,4% l'anno prossimo riportando lo spettro recessione in tutta Europa, in particolare nei paesi più colpiti dalla crisi (Grecia e Italia in particolare).
Personalmente non sarei sorpreso da un crollo del Pil Italiano nel 2012 tra il 3% e il 5% a causa dell'aggravarsi della crisi e dalla manovra economica che limiterà notevolmente i consumi degli italiani. 
Da un punto di vista macroeconomico va segnalato il nuovo rialzo dello Spread tra titoli italiani e tedeschi a 10 anni che si è riportato a 444 punti base (+14% da ieri). 


Come si può facilmente osservare tali dichiarazioni hanno riportato il panico sui  Mercati finanziari e la rottura del supporto chiave dei 15400 punti ha innescato ulteriori ribassi anche per questioni tecniche. A questo punto la situazione torna di difficile interpretazione anche sul medio periodo e il vertice europeo di questo weekend deciderà molto probabilmente non solo l'evoluzione grafica del nostro listino ma anche il futuro dell'Europa. 


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