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domenica 17 aprile 2011

L''Europa esiste ancora?

Era il 7 Febbraio 1992 quando venne firmato il trattato di Maastricht ( entrato poi in vigore dal 1993),  che decretava l'inizio dell'Unione Europea (UE), un soggetto politico a carattere sovranazionale ed intergovernativo. L'Unione, dal 1 Gennaio 2007, comprende 27 paesi membri, indipendenti e democratici, 17 dei quali adottano una moneta unica (Euro) e sono regolamentati dalla Banca Centrale Europea (Bce).
Cosi come è stata creata l'Unione consiste in una zona di libero mercato, in una unione doganale nata nel 1957 con il trattato di Roma, e completata tra i paesi aderenti agli accordi di Shengen che garantiscono ai loro cittadini libertà di movimento, lavoro e investimento all'interno degli stati membri. 
L'Unione europea presenta inoltre una politica agricola, commerciale ed una politica della pesca comune.

Questa è in breve l'Europa, o almeno quello che doveva essere circa 20 anni fa, quando esistevano dei progetti comuni, delle idee comuni e soprattutto la volontà di affrontare insieme un percorso di crescita economica.
Cosa è oggi l'Europa? Un insieme di stati che fanno finta di cooperare ma che nella pratica pensano al proprio destino e ai propri interessi economici.
Le differenze in questi 20 anni non si sono colmate, anzi, molti paesi hanno peggiorato la loro situazione economica e la moneta unica ha legato le mani alle azioni di politica economica e fiscale nei paesi più deboli. 

Mai come in questi giorni l'Italia si è trovata sola in ambito Europeo, sia a livello politico che a livello economico. Le tensioni tra Francia e Italia stanno salendo giorno dopo giorno a causa dell'immigrazione dei profughi di guerra provenienti dalla Libia. 
La notizia del giorno è piuttosto scioccante: i convogli ferroviari provenienti dall'Italia sono stati bloccati (per maggiori informazioni vi lascio all'articolo della Repubblica la francia blocca i treni).
La Francia è stata la prima a lanciare l'attacco aereo sulla Libia e ora chiude le frontiere. Personalmente non mi sembra un comportamento corretto e probabilmente è in contrasto con numerose normative europee ( non sono esperto a riguardo quindi potrei sbagliarmi).
Resta il fatto che le tensioni economiche e politiche tra Francia e Italia potrebbero avere notevoli conseguenze considerando che alcuni partiti politici hanno consigliato di boicottare i prodotti francesi ( umberto bossi: giusto boicottare prodotti francesi ).
Il resto d'Europa vacilla a causa della crisi economica che attanaglia il mondo ormai da 3 anni e a causa dell'impennata dell'inflazione e delle materie prime ( petrolio in primis). 

Da un punto di vista finanziario la situazione è drammatica. L'europa doveva permettere una maggiore crescita e una maggiore omogeneità tra i vari paesi. 
Nel progetto iniziale l'europa doveva essere solida, unita, capace di affrontare al meglio le crisi economiche ma in questo momento ognuno sembra pensare a se stesso. 
Adesso ci troviamo di fronte a paesi in buona crescita ( Germania e Francia) e paesi ad un passo dal fallimento ( Grecia, Irlanda, Portogallo). 
I mercati finanziari già da tempo mostrano queste spaccature e i rendimenti a 10 anni dei vari titoli di stato esprimono più di mille parole le differenze ormai incolmabili tra i vari paesi: 
I Titoli Tedeschi a 10 anni hanno un rendimento del 3,4%
I Titoli Italiani a 10 anni hanno un rendimento del 4,7%
I Titoli Spagnoli a 10 anni hanno un rendimento del 5,4%
I Titoli Portoghesi a 10 anni hanno un rendimento del 9%
I Titoli Irlandesi a 10 anni hanno un rendimento del 9,5%
I Titoli della Grecia a 10 anni hanno un rendimento del 13,3%

A mio avviso il progetto di Europa si sta sgretolando giorno dopo giorno e credo che tra qualche anno alcuni paesi potrebbero decidere di abbandonare l'Unione Europea per salvaguardare i propri interessi. 
Ho sempre creduto nell'Europa come istituzione e come progetto per il futuro ma ora sinceramente inizio a dubitarne anche io. 



4 commenti:

  1. Amara riflessione. Concordo.
    Mi spaventa tornare "unicamente" nelle mani dei politici italiani.
    Liberi dai vincoli europei tornerebbero alle svalutazioni competitive con relativa fuga dei capitali....
    Un bel disastro.
    F Colombo

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  2. Buongiorno a tutti. Premetto che sono da parecchio euroscettico, anche se non da subito. Ho molto pensato al fatto che non ci sia mai stato un dibattito e che le decisioni sono state prese sopra la nostra testa. Il grosso del problema è che bisgnerebbe fare un po di pulizia: nella finanza, nella politica e nei media. Certo tornare nelle mani dei politici italiani fa paura. Ma c'è un vantaggio: si vedono in faccia. Qualcuno sa chi prende le decisioni a Bruxelles? un saluto. Giuseppe

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  3. altri politici.
    Ho sempre sperato che l'Europa ci imponesse quelle scelte che noi siamo incapaci di compiere in campo economico e politico. Penso alla nostra giustizia, alle mancate liberalizzazioni, agli ordini....
    Purtroppo si è visto ben poco.
    Filippo

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  4. Pultroppo la situazione è alquanto grave e nessuno sembra avere una soluzione chiara per tutti.
    Quello di oggi rischia di essere il primo di una serie di crolli ma sinceramente non me lo auguro proprio, perchè un nuovo crollo finanziario spazzerebbe via il futuro lavorativo di noi giovani.

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