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giovedì 28 aprile 2011

Bernanke spinge Wall Street sui massimi dell'anno

Questa sera la Fed ha deciso di lasciare i tassi di interesse invariati tra lo 0% e lo 0,25% ( minimo storico a cui si trovano da dicembre 2008). Nessuna novità invece per quanto riguarda il piano di Quantitative Easing: il piano di acquisto da 600 miliardi di dollari  dovrebbe essere portato a termine nei prossimi mesi ( giugno 2011) senza ulteriori rinnovi. Nel comunicato si legge che la ripresa economica  sta procedendo a ritmo moderato e che le condizioni del mercato del lavoro continuano a migliorare gradualmente. Resta tuttavia depresso il settore immobiliare; continua invece il trend di espansione per i consumi e per gli investimenti delle imprese.
Bernanke ha detto, inoltre, di attendersi un primo trimestre «relativamente debole», sotto il 2 per cento di crescita del Pil, mentre nel 2011 dovrebbe arrivare al 3,1%-3,3% ( contro la precedente stima fissata a 3,4% a 3,9%). La Fed si attende un'accelerazione della crescita economica nel 2012 e nel 2013.
In miglioramento le stime sulla disoccupazione 2011 che sono state tagliate al 8,4-8,7% da 8,8-9%.

Wall street ha festeggiato queste notizie portandosi sui nuovi massimi dell'anno: 
Dow Jones a 12700 punti (+ 0,8%) , Sp500 a 1355 punti (+0,7%), Nasdaq 2869 punti (+0,8%).
Guardando questo grafico di lungo periodo sembra che l'indice Dow Jones possa continuare la propria salita verso i 13000 punti nelle prossime settimane anche perchè la rottura dei massimi precedenti ha riportato la fiducia degli investitori sull'attuale trend rialzista di lungo periodo iniziato a marzo 2009. 

Volendo fare una valutazione macroeconomica il mercato americano appare a mio avviso sopravvalutato rispetto ai valori fondamentali. I rischi di inflazione appaiono ogni giorno più evidenti ed il rialzo record dell'oro, salito a 1530 dollari l'oncia, e del petrolio, tornato a 113 dollari al barile dovrebbero far riflettere molto i vertici delle banche centrali del mondo, in particolare la Fed che continua con la propria politica espansiva a gonfiare una bolla azionaria che prima o poi è destinata a scoppiare. 

Vi lascio con i valori serali dei cds tratti dal sito Cnbc.
Per la cronaca i rendimenti dei titoli a due anni della grecia sono saliti al 24,5% 


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