Visualizzazioni totali

martedì 22 marzo 2011

Parmalat rallenta Piazza Affari

In una giornata caratterizzata da volatilità piuttosto bassa e da pochi spunti macroeconomici gli operatori di Piazza Affari si sono concentrati sul titolo Parmalat
La società francese Lactalis ha reso noto di aver raggiunto un accordo con i fondi esteri per l'acquisto di una quota del 15,3% circa del capitale al prezzo di 2,8 euro per azione (2,452 euro il prezzo di chiusura di ieri). A seguito dell'operazione il gruppo Lactalis deterra' una partecipazione diretta ed una partecipazione potenziale che, sommate fra loro, rappresenteranno complessivamente circa il 29% del capitale sociale di Parmalat. A seguito di questa notizia il titolo è crollato del 7% in borsa sotto  quota 2,30 euro ad azione. Il Mercato crede che non ci sarà alcuna cordata italiana per salvare la società di Collecchio dalle mani straniere. 
In realtà Intesa San Paolo detiene oltre il 2% del capitale di Parmalat e insieme a qualche altro grande attore potrebbe ancora tentare qualcosa. Inoltre anche il gruppo Ferrero potrebbe essere interessato ad  un eventuale acquisizione di Parmalat. Ferrero infatti vede questa operazione più verosimile rispetto a quella non andata in porto con l'inglese Cadbury nel novembre 2009, soprattutto sul fronte delle sinergie nella distribuzione dei prodotti freschi, anche se appare un po' tardiva e condizionata dalle pressioni politiche."Probabilmente bisognava muoversi prima anche perché adesso le azioni hanno un prezzo diverso e l'operazione diventa più costosa", aggiunge."Fra Ferrero e Parmalat ci sono sinergie sia sul latte, visto che per Ferrero è una materia prima importante, sia sulla distribuzione dei prodotti freschi, come le merendine, le bevande o i nuovi prodotti ai quali il gruppo sta pensando", conclude la fonte, ricordando, inoltre, che non è "nella cultura dell'azienda crescere per acquisizioni".
Vedremo come andrà a finire.
Per quanto riguarda il nostro listino la situazione appare di difficile interpretazione. Infatti dopo una mattinata all'insegna dei rialzi , il Ftse Mib si è scontrato con la resistenza dei 21800 punti dove sono tornate le vendite. Nel corso del pomeriggio l'indice è andato anche in territorio negativo ma nel finale di seduta è riuscito a recuperare terreno per chiudere a quota 21556 punti in rialzo dello 0,14%.
Per domani qualora l'indice dovesse continuare a salire troverebbe i primi ostacoli a quota 21800 punti e successivamente a 22000. Al contrario in caso di ribassi, la rottura dei 21450 punti potrebbe favorire nuovi ribassi verso i 21400 e 21300 punti. Eventuali ulteriori ribassi potrebbero riportarci anche a 21200 e 21000 punti.  

Per quanto riguarda i dati macro odierni vorrei sottolineare l'indice dei prezzi al consumo Inglese balzato al 4,4% rispetto ad un anno fa. Ancora più allarmante è l'indice dei prezzi al dettaglio salito del 5,5% rispetto ad un anno fa. A mio avviso un rialzo dei tassi di interessi è a questo punto inevitabile nella politica economica della Bank of England.



Nessun commento:

Posta un commento