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mercoledì 30 giugno 2010

Allarme Rosso a Wall Street

Allarme rosso a Wall Street questa sera. Il Dow Jones  ha ceduto lo 0.98% a 9774 (-97 punti), il Nasdaq ha perso l'1.22% a 2109 (-26 punti) mentre l'S&P 500 ha lasciato sul terreno l'1.01% a 1031 (-11 punti).
La situazione è diventata gravissima e ora vi spiego perchè:
1 Chiusura di seduta sui minimi di seduta.
2 La volatilità si trova a livelli elevatissimi ( 34,54) 
3 Chiusura odierna sui minimi del mese di giugno
4 La chiusura odierna fa chiudere il trimestre con un secco -12% per l'SP 500, il peggior trimestre dal 4 del 2008; Si chiude oggi anche il Primo Semestre del 2010 anche'esso in negativo e molti operatori hanno ribilanciato il loro portafogli chiudendo molte operazioni. 
5 Chiusura giornaliera sui minimi del 2010 
6 La chiusura odierna è al di sotto di tutte le medie mobili sia di breve che di lungo periodo. 
7 Graficamente parlando si è formato un pericoloso testa e spalle sull'SP500 con possibile target finale attorno ai 880 punti. Questa sera tale indice ha bucato al ribasso quella linea che delimitava l'importante supporto a quota 1040. Se questo grafico si realizzasse stiamo parlando di un altro -20% per gli indici americani nei prossimi 6 mesi! 
8 Tutti i dati macroeconomici usciti nelle ultime settimane hanno evidenziato un netto rallentamento della crescita americana che sembra sempre più proiettata verso una nuova e pesante recessione.

Analizzando tutti questi fattori sembra evidente che il trend principale sia negativo e che nei prossimi mesi le quotazioni potrebbero scendere in maniera piuttosto violenta.

Tuttavia lascio ancora uno spiraglio di speranza nei prossimi giorni a causa dell'elevato livello di ipervenduto raggiunto dagli indici americani. Nel giro di 1-2 giorni mi aspetto un rimbalzo di una certa importanza che potrebbe rappresentare un'ultima occasione per alleggerire le posizioni di lungo corso. 

Piazza affari prova un timido recupero.

La seduta odierna è stata ancora una volta preda della volatilità. Dopo un'apertura piuttosto incerta l'indice FtseMib si era spinto fino a 19560 punti (+1,5%) sui massimi di seduta ma poi nel primo pomeriggio è tornato a scendere fino a 19111 punti (-0,7%) dopo i dati macroeconomici piuttosto deludenti provenienti dall'america.
Alla fine della giornata l'indice di milano è salito dello 0,39% a quota 19311 punti. 
Per domani sarà molto importante monitorare il supporto passante a quota 19100-19000 punti sul nostro indice in quanto una violazione al ribasso darebbe un nuovo impulso ribassista al nostro indice. Al contrario in caso di rialzi le prime resistenze transitano in area 19370-19400 punti e successivamente a quota 19560 punti. 

In particolare il dato dell'ADP ( variazione occupazionale non agricola ) è risultata essere molto al di sotto delle aspettative degli analisti ( +13 Mila posti di lavoro contro le +60 Mila previste ). Questo dato segnala ancora una volta la debolezza della ripresa economica americana in questi ultimi mesi. 
Altro dato negativo della giornata è stato il PIL del Canada (invariato a +0,0%) dal +0,6% del mese precedente.  
In leggero calo invece il dato del PMI di Chicago risultato a quota 59,1( un po' meglio delle attese di 59,0)  dal 59,7 della lettura precedente.
Le borse oggi sembrano essersi prese una giornata di pausa dopo il crollo di ieri.  Questa quiete apparente potrebbe anticipare o un rimbalzo delle quotazioni o alternativamente un nuovo e violento crollo. 
C'è molta attesa per l'asta di rifinanziamento a 6 giorni  da parte della BCE domani, che potrebbe riservare qualche sorpresa in caso di problemi di liquidità di qualche banca. Da segnalare che oggi sono stati rifinanziati 132 Miliardi di Euro alle banche europee da parte della Bce ad un tasso dell'1%. Nel frattempo l'Euribor  continua a salire con una certa costanza ( quello a 3 mesi è tornato a 0,78%).....

Violente vendite affondano Wall Street

Il Dow jones ha ceduto il 2.68% a quota 9866.75, il Nasdaq il 3.84% a 2135.48 punti, l'S&P 500 il 3.11% in area 1041.10.
Tra i settori particolarmente bersagliati ci sono quelli tecnologici, industriali e finanziari. Tutti e tre gli indici principali di Borsa sono ai minimi di novembre. Gli indici americani hanno accelerato al ribasso nell'ultima ora di scambi, quando sono partiti nuovi ordini di vendita. Ad aumentare la tensione, un altro episodio, alquanto preoccupante. Un altro "flash crash", stavolta sui titoli Citigroup, crollata del 20%. I soliti HFT (high frequency trading, cioe' gli ordini gestiti dai computer delle banche) hanno immesso un maxi-ordine sell sulle azioni Citi (C) provocando l'innesco dei sistemi automatici di frenata del ribasso (circuitbreaker) al New York Stock Exchange, quando il calo ha superato -20%. 
Da segnalare il nuovo aumento della volatilità ( Vix a quota 34,13,  +17% da ieri!!) 
Vi lascio con il grafico del future usa sul Dow Jones. Non ci vuole molto per capire come il trend sia tornato violentemente ribassista da qualche giorno, ma sorprende la velocità della caduta odierna. Per domani sarà fondamentale la tenuta dei 9800 punti altrimenti credo che ne vedremo ancora parecchi di segni rossi su questo grafico.
Per quanto riguarda le borse europee mi attendo domani un'apertura molto negativa ( -2% di Milano ?) seguita successivamente o da un recupero piuttosto violento o da nuovi e vistosi cali. Una cosa è sicura la volatilità sarà altissima e i trader si troveranno in un campo di battaglia. In bocca al lupo!

martedì 29 giugno 2010

Le borse spazzate via da un uragano chiamato Wall Street

La giornata si era aperta in maniera davvero pesante per le borse europee ma l'avvio della borsa americana ha dato il colpo di grazia su tutti i listini. Anche il Dax che negli ultimi tempi aveva mostrato una certa forza rispetto al resto d'europa è sceso a picco sotto l'importante soglia psicologica dei 6000 punti. Il Dow Jones ha aperto le contrattazioni in calo di oltre un punto percentuale ma nel giro di pochi minuti è letteralmente precipitato. Il grafico sottostante mostra in maniera evidente il crollo dei primi minuti che ha portato l'indice americano fino a 9850 punti dai 10147 della chiusura di ieri. 

Il crollo odierno è stato dettato da un'insieme di fattori:
1 La Drastica revisione al ribasso del superindice economico della Cina che ad aprile ha segnato il minor rialzo in cinque mesi. E' infatti stato rivisto a +0,3% dal +1,7% della precedente rilevazione del 15 giugno
Nel mese di giugno l'indice sulla fiducia dei consumatori negli Stati Uniti compilat dal Conference Board, un centro di ricerca privato di New York, scende a quota 52.9 dai 62.7 di maggio (dato rivisto da 63.3). Si arresta quindi la corsa dopo tre mesi consecutivi di rialzo. Il dato si e’ rivelato peggiore delle attese. Il consensus degli economisti prevedeva in media un valore di 62 punti.
3 Valori dei Cds alle stelle per molti paesi europei dovuti alle preoccupazioni sulla tenuta dei conti pubblici e sui tassi d'interesse ( vedi http://thebesttrader.blogspot.com/2010/06/i-tassi-dinteressi-tornano-salire.html )
4 Esplosione della volatilità : Vix +18% a quota 34,34 
5 Rotture tecniche di alcuni supporti molto importanti ( 19700 punti per il Ftse Mib,  6050 punti per il Dax, 10000 Punti per il Dow Jones ) 

Alla fine il bilancio del nostro indice è stato piuttosto pesante.

Il Ftse Mib ha perso il 4,44% a quota 19236 punti mostrando una estrema debolezza per tutta la seduta. La chiusura sui minimi di seduta è un chiaro segnale della forza del trend ribassista in atto. Da segnalare la rottura di tutte le medie mobili anche di breve periodo, cosa che desta molta preoccupazione per i prossimi giorni. Per domani è possibile un ritorno in area 19000 punti in caso di nuovi ribassi ed eventualmente, in caso di violente rotture, è probabile un allungo verso i successivi supporti a quota 18800 e 18500 punti. Al contrario in caso di rimbalzo tecnico è possibile un recupero in un primo momento verso 19400 punti e successivamente verso 19600. 

I tassi d'interessi tornano a salire....

Da qualche giorno i tassi d'interesse pian piano si stanno muovendo al rialzo. Questi in basso sono i tassi di riferimento di oggi con le relative variazioni percentuali.  Vi segnalo questo importante dato non perchè la Bce ha intenzione di alzare i tassi d'interesse nei prossimi mesi ma perchè, a mio avviso, il mercato interbancario sta tornando piuttosto nervoso e illiquido. Infatti la crisi finanziaria europea si riflette sulle varie istituzioni bancarie che sono riluttanti a prestarsi il denaro reciprocamente. Di conseguenza le banche richiedono dei rendimenti maggiori per prestare del denaro alle altre banche e di conseguenza fanno salire i tassi Euribor su tutte le scadenze, come è evidente dalla tabella qui in basso.   Il mercato è molto preoccupato dalla scadenza del 1 luglio di ben 442 Miliardi di Euro di prestiti a lungo termine effettuati dalla BCE . Questo drenaggio di liquidità dalle banche europee potrebbe far scatenare nuovamente il panico sui mercati finanziari ed è sicuramente quello che la BCE non vuole. 
Christian Noyer, membro del consiglio direttivo ha detto: «Faremo ciò che è necessario per assicurare la liquidità. Le banche francesi non dovrebbero avere problemi nel rifinanziare il prestito», ma ha aggiunto che «altre potrebbero soffrire. Faremo in modo che non ci siano problemi e che tutto vada bene». 
Insomma dichiarazioni non proprio tranquillizzanti e il calo odierno dei mercati azionari non è rassicurante. Sicuramente il mercato sarà molto volatile nei prossimi giorni, ma se dovessi scegliere preferirei guardare alla finestra l'evolversi della situazione piuttosto che trovarmi in mezzo a una bufera....




Aggiornamento dai mercati: Borse ancora a picco, Milano -2,8%


Mattinata molto pesante a piazza affari quella di oggi. Dopo un'apertura piuttosto negativa, gli indici europei sono scesi sensibilmente a seguito del crollo della borsa Cinese (-4,2%). In questo momento la borsa di Milano è in calo di quasi il 3% a quota 19582 punti. Da segnalare l'estrema debolezza del nostro indice che sembra proiettato verso l'importante supporto dei 19500 punti. 
Le notizie provenienti dall'estero sono a dir poco preoccupanti, in particolare il nuovo Sciopero Generale in Grecia contro il piano di austerity del governo greco. 
Da segnalare l'allargamento dello Spread tra titoli Italiani e titoli tedeschi a 162 punti base per le scadenze a 5 anni. In netto peggioramento anche lo Spread tra titoli tedeschi e irlandesi ( 309 punti base) e quello tra titoli tedeschi e portoghesi ( 332 punti base). 
Anche l'euro ha risentito di queste tensioni e in questo momento è sceso nuovamente a quota 1,22 contro il dollaro. 
In questo momento i future americani sono in calo dell'1,1%, si prospetta una seduta piuttosto nervosa per piazza affari. Vedremo in chiusura quale sarà il bilancio. 


lunedì 28 giugno 2010

Wall chiude in leggero calo ma il finale preoccupa

Giornata all'insegna dell'incertezza per la borsa americana. Il Dow Jones dopo un avvio piuttosto incerto si era portato in territorio positivo di quasi mezzo punto percentuale ma nel finale di seduta è sceso piuttosto nettamente. Il bilancio finale vede il listino dei principali 30 titoli in calo dello 0,05% a quota 10137 punti. Il grafico sottostante mostra l'estrema incertezza odierna dell'indice americano. 

Il trend generale rimane ribassista ma sembra perdere un pò di forza nelle ultime sedute. Tuttavia non è ancora partito un rimbalzo delle quotazioni e il quadro tecnico è a dir poco indecifrabile. Per domani in caso di rialzi, l'eventuale rottura dei 10200 punti darebbe un ottimo segnale di acquisto; in caso di nuovi cali invece la rottura dei 10140-10130 punti potrebbe portare le quotazioni attorno ai 10080 punti ed eventualmente anche a 10000 punti. Da segnalare solo il leggero aumento della volatilità oggi a 28,90 (+1,5%) che lascia ancora molti dubbi su una possibile inversione rialzista a breve, ma ripeto c'è tanta incertezza quindi meglio non fare previsioni.  

Vi lascio con qualche valore dei Cds a 5 anni: 
Italia 185
Spagna 265
Islanda  342
Ucraina 622
Grecia  1084

Ma attenzione a questi altri Cds che negli ultimi giorni stanno salendo alle stelle: 

Romania 397
Stato della California (Usa) 351
Stato dell' Illinois (Usa) 369

Insomma anche mamma America ha qualche problemino, ma nei prossimi giorni ne sapremo sicuramente di più. 
Ultimo dato rilevante della giornata riguarda il Franco Svizzero che è arrivato al record storico nei confronti dell'euro a quota 1,3344. Credo che la svizzera sia davvero l'unico porto sicuro dove i grandi investitori stanno portando le loro fortune. 

La settimana parte con il segno più...ma che volatilità!

Giornata da ricordare quella di oggi. La volatilità è stata elevatissima e i trader esperti e fortunati sono riusciti a fare ottimi guadagni con questi su e giù. Da un punto di vista tecnico il mercato rimane molto difficile da decifrare e mi astengo dal fare previsioni di breve termine. 
Per quanto riguarda gli aspetti macroeconomici le notizie odierne non sono state molto rilevanti. Il G-20 di ieri come al solito non ha dato grosse  indicazioni: si è parlato a lungo dei problemi dei deficit dei paesi Europei ma non si è deciso come ridurlo e soprattutto non sono state affrontate tematiche serie sulla ripresa economica. Insomma tanto fumo e niente arrosto. I mercati sono rimasti piuttosto scettici su queste notizie ma alla fine sono saliti nel finale di seduta tirati da Wall Street e dai dati Usa sulle spese personali (+0,2%).
L'indice Ftse Mib di borsa Italiana è cresciuto dello 0,85% a quota 20130 punti. 
La chiusura del nostro indice è stata abbastanza pimpante e per domani è possibile un ritorno in area 20200 punti ed eventualmente a 20300 punti qualora il rialzo proseguisse con una certa forza. Al contrario in caso di prese di beneficio i primi supporti passano in area 20000 punti ed eventualmente a 19800 dove transita un supporto molto importante. 

venerdì 25 giugno 2010

Milano in pari, L'europa in rosso!

Dopo la disfatta di ieri ai mondiali, l'indice Ftse Mib della borsa di Milano è stato il migliore di tutta Europa quest'oggi. Difficile dare un'interpretazione logica a questa forza del nostro indice rispetto agli altri ma la mia personalissima analisi è questa: Se guardate il listino odierno potrete notare i cospicui guadagni di alcuni titoli bancari, in particolare Intesa San Paolo e Unicredit. Ieri si è saputo che Abu Dhabi è diventato il primo azionista di Unicredit mentre un fondo d'investimento della Libia sia diventato il secondo. Si parla di partecipazioni rilevanti, vicino al 5%. A mio avviso c'è qualcosa di grande nell'aria, e i rialzi di oggi uniti a volumi molto importanti su questi titoli bancari nè danno conferma. C'è qualche grande che vuole acquisire delle partecipazioni rilevanti nelle nostre banche?? Ora non sto dicendo che qualcuno lancerà un Opa nei confronti dei nostri principali istituti di credito ma quanto meno mi è sembrato opportuno sottolineare questi movimenti a dir poco anomali. In passato non mi è capitato spesso di vedere l'indice tedesco e quello francese arretrare di un punto percentuale mentre il nostro indice viaggiava attorno alla parità con una forza disarmante....
A fine seduta Il Ftse Mib ha chiuso in rialzo dello 0,10% a quota 19961 punti nonostante il vistoso calo  dell'indice americano Dow Jones ( -0,5% in questo momento). Vedremo nei prossimi giorni se si saprà qualcosa.
Per quanto riguarda i dati odierni vorrei sottolineare il dato del Pil americano rivisto al ribasso a +2,7% ( dato anno su anno) da +3% previsto dagli analisti. Rispetto al trimestre precedente il rialzo è molto meno marcato : +0,67% .
Non a caso il Dow jones è precipitato di 50 punti a seguito di questa notizia. Piuttosto sorprendente invece il dato sulla fiducia dei consumatori Usa ( visto in rialzo a quota 76), siamo proprio sicuri che questo valore rispecchi la realtà? Tutta questa fiducia dagli ultimi dati macroeconomici americani non l'ho vista, ma magari mi sbaglio io....

giovedì 24 giugno 2010

Un altro ribasso per Wall Street

Ancora una giornata negativa per gli indici americani: 
Il Dow Jones ha perso l'1.41% a quota 10152.73, il Nasdaq l'1.63% a 2217.42 punti e l'S&P 500 l'1.68% in area 1073.69. 
I timori provenienti dall'area euro e i dubbi sulla ripresa americana hanno dato impulso alle vendite. 
Da un punto di vista tecnico la chiusura sui minimi di giornata è un brutto segnale per gli indici americani. Il trend rimane negativo e l'aumento dei volumi sul future del Dow Jones (oltre 170.000 contratti) denota una certa forza di questo impulso ribassista. 
Da segnalare la chiusura sopra quota 30 del Vix, ( il famoso indice della paura). La volatilità è tornata su livelli molto critici e si sa che quando aumenta i mercati tendono a scendere con violenza. In ulteriore aumento i Cds della Grecia, saliti a quota 1126 con una probabilità di Default arrivata quasi al 69%. Da segnalare anche l'aumento dello Spread a 144 punti base,  tra titoli italiani e titoli tedeschi a dieci anni. 
Per domani sarà fondamentale la tenuta dei 10100 punti altrimenti è probabile un rapido ritorno verso quota 10060 punti in un primo momento e verso quota 10000 punti in un secondo momento. In caso di  rimbalzo delle quotazioni le prime resistenze transitano in area 10180-10200 punti e in seconda battuta a quota 10260 punti. 

La Grecia sta fallendo e i Mercati Crollano.

Prima o poi i nodi vengono al pettine, cosi recita un famoso detto popolare. Nonostante gli aiuti dell'europa, il maxi piano da 1 trilione di dollari, l'intervento del fondo monetario internazionale, la situazione della Grecia è tutt'altro che risolta. 
I valori dei Cds a 5 anni sul debito greco parlano chiaro: 
1117,74 punti  con una probabilità di Default del 68,39%.
Il titolo è molto aggressivo ma credo che i numeri parlino da soli. Quest'oggi è stato toccato il nuovo record storico dei Cds Greci ( +19% da ieri ) e la situazione è a dir poco allarmante. 
I mercati azionari sono tornati a scendere con decisione quest'oggi a seguito di questo e i dati macroeconomici provenienti dall'America hanno peggiorato la situazione: Ordini di beni durevoli americani nel mese scorso in calo dell'1,1%. 
Leggermente meglio del previsto le richieste dei sussidi di disoccupazione ( 457 Mila) ma sempre ad un livello elevatissimo. Insomma se l'Europa ha i suoi problemi con i debiti pubblici, l'America non se la passa meglio con un possibile Double-Dip per l'economia americana giorno per giorno sempre più vicino .
In questo clima piuttosto pesante l'indice di borsa Italiana è scesa del 2,05% a quota 19942 punti. La chiusura sui minimi di giornata e al di sotto dell'importante supporto dei 20000 punti è un segnale piuttosto negativo. 
In questo momento l'indice americano Dow Jones è in calo dello 0,7% ma la volatilità è tornata a salire in maniera molto violenta ( Vix a 29,5 , +10% da ieri).

P.s. Mi tolgo un sassolino, su molti siti autorevoli, i titoli di oggi sono: Le borse scendono senza un perchè... ; come al solito non si trovano fonti informative trasparenti ed imparziali in rete. Per me dare informazioni trasparenti al pubblico finanziario rimane un piacere, ma in questo momento  tutti saranno disperati per l'eliminazione dell'Italia di Lippi dai Mondiali e nessuno farà caso ai veri problemi dell'Italia: Disoccupazione ( cresciuta oggi al 8,4% ) e Debito Pubblico che cresce ogni giorno verso nuovi record. 

mercoledì 23 giugno 2010

Le vendite di case nuove Usa Crollano del 32%

Appena ieri parlavo dei problemi del settore immobiliare americano, oggi ne abbiamo avuto l'ennesima conferma. Le vendite di case Usa nel mese di maggio sono crollate del 32% dal mese scorso, alla faccia della ripresa economica! Il dato è stato di 300 mila unità contro attese di 450 mila unità.. Si tratta del dato peggiore di sempre! Il mese scorso il dato era stato il migliore degli ultimi 2 anni ma ciò era dovuto agli incentivi fiscali messi in campo dall'amministrazione Obama ( 8000 dollari per unità abitativa). In pratica finiti gli incentivi il mercato è collassato. Secondo gli analisti i prossimi mesi del mercato immobiliare saranno ancora molto difficili. A questo punto l'ipotesi di un Double-Dip si fa sempre più concreta anche se per ora i mercati finanziari hanno snobbato questa eventualità. Il grafico sottostante mostra in tutta la sua gravità l'andamento del mercato immobiliare americano a partire dal 1963. Come detto il dato di maggio è il peggiore dall'inizio della serie storica ed è circa un quinto del valore massimo raggiunto a fine 2005 quando vennero vendute quasi 1400 mila unità abitative. 
Il Dow Jones in questo momento oscilla nervosamente sulla parità dopo aver provato ad allungare in territorio positivo a seguito della decisione della Fed sui tassi d'interessi. La banca centrale ha lasciato invariato il tasso di riferimento ufficiale nel range tra 0% e 0,25%.

martedì 22 giugno 2010

A Wall Street torna la paura...

Cari lettori i grafici non mentono mai. La chiusura di ieri del Dow Jones aveva lasciato molti dubbi nei cuori dei vari operatori di borsa. Oggi ne abbiamo avuto conferma: dopo i dati macroeconomici del pomeriggio, piuttosto deludenti, la borsa americana si è indebolita e nel finale è letteralmente crollata. Alla fine il bilancio è stato abbastanza pesante: Dow Jones -1,42% a quota 10293 punti, sotto la media mobile a 200 giorni. La chiusura sui minimi di giornata è un pessimo segnale e il netto aumento dei volumi sul derivato americano ( Fut.Dow Jones Sett 2010 ) a quota 158 mila desta molte preoccupazioni.
Sembra che il trend sia tornato ribassista e l'aumento della volatilità (Vix a 26,90, in rialzo dell'8% da ieri) conferma che le tensioni sul mercato sono tornate ad un livello critico. 
Per domani sarà importante monitorare quota 10250 in caso di ulteriori ribassi, con possibile target ribassista a 10200 punti. Al contrario in caso di rimbalzo delle quotazioni sarà importante la resistenza a quota 10350 ed eventualmente quella posta in area 10400-10420 punti. 

A milano torna il rosso: Ftse Mib - 0,97%

Torna il segno meno a piazza affari. Il Ftse Mib ha archiviato la seduta odierna in calo dello 0,97% a quota 20609 . Durante tutta la giornata c'è stata una certa debolezza del nostro listino sopratutto sul comparto bancario. I motivi di questo calo sono da attribuire al declassamento  da parte di Fitch di Bnp Paribas, la prima banca francese, europea e mondiale per assets. L'agenzia di rating ha tagliato di un gradino il giudizio sulla banca francese da AA ad AA- . Per la cronaca questa banca ha 2,952.22 Miliardi di dollari di assets. I mercati sono abbastanza sensibili a queste notizie quando si parla della prima banca a livello mondiale.....  A penalizzare le quotazioni odierne ci hanno pensato anche i dati macro della giornata: Fiducia dei consumatori europei ( -17,3 da -17,8 del dato precedente) e sopratutto il dato sulla vendita di case esistenti in America ( 5,66M  contro attese di 6,10). Questo dato da' un ulteriore conferma della debolezza del mercato immobiliare americano e lo stesso segretario del tesoro americano Timothy Geithner  ha detto che l'economia americana si trova ancora in una "fase terribilmente difficile" anche se il sistema finanziario si sta stabilizzando. 
Il grafico giornaliero del nostro indice denota una certa debolezza ma il recupero finale lascia molti dubbi sui movimenti futuri. Per domani si profilano 2 scenari. In caso di rialzo è possibile un ritorno sulla resistenza posta in area 20800 punti, in caso di nuovi ribassi è probabile un ritorno sul supporto passante a 20375-20400 punti. 
Da segnalare un netto aumento dei volumi sul nostro derivato ( FIb Set ) 20100 contratti. 

lunedì 21 giugno 2010

Torna Willy e il Dow Jones scende nel finale

Finale molto brutto per la borsa americana quest'oggi. Dopo un'apertura in rialzo di oltre un punto ( il Dow Jones aveva sfiorato quota 10600) a seguito delle notizie provenienti dalla Cina, c'è stata una inversione di tendenza piuttosto brusca nella seconda parte della seduta. L'immagine qui affianco è ironica e ricorda il famoso cartone di Willy il Coyote che precipita nel vuoto. Per certi versi è quello che è successo all'indice americano oggi, un salto nel vuoto, che ha riportato le quotazioni a quota 10442 con un calo dello 0,08%. Negli ultimi 10 minuti c'è stato un recupero di quasi 50 punti, altrimenti il bilancio sarebbe stato più pesante.  

Il grafico mostra un trend giornaliero piuttosto negativo e la chiusura vicino ai minimi di giornata lascia qualche dubbio anche per domani dopo i recenti rialzi dei giorni scorsi. Da segnalare il nuovo aumento della volatilità ( Vix a quota 25,6 in rialzo del 6,7%).  Per domani sarà importante monitorare il supporto passante a quota 10400 punti in caso di ribassi, mentre in caso di rialzi sarà fondamentale controllare la resistenza posta a quota 10500 punti.

La cina renderà più flessibile lo Yuan nei confronti del dollaro

L'annuncio a sorpresa venerdì sera da parte del governo cinese riguardo alla propria politica monetaria ha dato un grande impulso rialzista alle quotazioni nella giornata odierna. In realtà i mercati festeggiano l'annuncio di una maggiore flessibilità nel tasso di cambio tra la moneta cinese ( lo Yuan) e il dollaro. Indubbiamente questa manovra sarebbe molto positiva per l'economia mondiale in quanto permetterebbe ai paesi europei e all'America una maggiore competitività sui mercati internazionali a discapito dei prodotti cinesi che hanno invaso il mondo. C'è da dire però, che tale annuncio è a conti fatti tutto fumo e niente arrosto in quanto per ora il tasso di cambio rimane bloccato ai livelli di venerdì. Il governo cinese ha anche precisato che gli aggiustamenti saranno piuttosto leggeri e scaglionati in più manovre. Questo significa che nelle prossime settimane potrebbe esserci un'apprezzamento nell'ordine del 2-3% della valuta cinese. A mio avviso tale manovra è sicuramente apprezzabile ma di certo non modificherebbe più di tanto i reali valori in campo. Per esserci degli effetti di un certo peso servirebbe una rivalutazione dello Yuan del 10-15%, allora potremmo parlare di un ribilanciamento del commercio mondiale. 
I mercati azionari come dicevo hanno apprezzato questo annuncio e oggi sono saliti in tutto il mondo.( Dal giappone, all'America, all'Europa). La cosa strana è che anche l'indice cinese è salito alle stelle, ( una moneta più forte non dovrebbe penalizzare l'economia locale?). Ma si sa la borsa è un mondo a parte e spesso conta più il sentiment di mercato che i fondamentali macroeconomici.
L'indice di borsa italiana Ftse Mib è stato penalizzato di uno 0,6% a causa dello stacco delle cedole di molti titoli del paniere principale. 
Nel finale di seduta ha perso gran parte del guadagno della mattinata e si è riportato attorno alla parità chiudendo a quota 20810  in rialzo dello 0,28%.
Da segnalare la chiusura vicino ai minimi di giornata e  gli elevati livelli di ipercomprato raggiunto dal nostro indice. Il mancato superamento di quota 21000 punti potrebbe rappresentare un grosso ostacolo per le prossime sedute e potrebbe anticipare qualche presa di beneficio fino a 20500 punti nella giornata di domani. 

domenica 20 giugno 2010

E siamo a 83 banche americane fallite da Gennaio

Continuano a cadere come mosche le banche americane. Dall'ultimo aggiornamento di 2 settimane fa' ( saltano altre 3 banche americane ) sono fallite altre due banche di una certa importanza: 


Il bilancio delle banche americane fallite da inizio 2010 raggiunge così quota 83.  La cosa più preoccupante però riguarda il numero delle istituzioni  finanziarie in difficoltà. Secondo quanto riporta la FDIC, il Fondo di Garanzia dei depositi americani,  questa settimana sono salite a quota 781 le istituzioni a rischio ( erano 760 la scorsa settimana)  con assets complessivi saliti a quota 404,3 Miliardi di dollari dai 385,2 Miliardi di dollari della settimana scorsa.
Non voglio essere ripetitivo ma questi numeri parlano abbastanza chiaro : la situazione rimane molto delicata per il settore finanziario americano e anche se i mercati finanziari si stanno riprendendo, i problemi e le incognite per il futuro rimangono ancora numerose .
Per darvi un'idea della gravità della situazione vi lascio il riassunto del numero di banche fallite negli anni scorsi:

2007:   3 banche fallite
2008:  25 banche fallite
2009:  140 banche fallite
2010 : 83 banche fallite ( fino ad oggi)

Vi lascio il link con l'intera lista delle banche fallite nel 2010 :

venerdì 18 giugno 2010

Milano chiude sui massimi settimanali

Venerdì scorso avevo scritto in questo articolo di un possibile punto di svolta dei mercati azionari. Mi domandavo se le borse si trovassero di fronte ad una inversione del trend o ad un semplice rimbalzo tecnico. Guardando ai grafici la risposta sembra essere  abbastanza scontata: c'è stata una inversione di tendenza piuttosto evidente in questa settimana sia nel breve che nel medio periodo. L'indice di Milano ha chiuso la seduta odierna a quota 20752 punti in rialzo dello 0,89% rispetto al giorno precedente, vicino ai massimi di seduta. Questa forza denota un trend che è tornato positivo e lascia buone speranze anche per le prossime sedute. 
Piuttosto importante è stata la rottura dei 20000 punti a inizio settimana che ha fatto scattare violenti acquisti su tutto il listino italiano. 
Per la prosecuzione di questo rally azionario sarà importante la rottura della resistenza passante attorno ai 20800 punti con target di 21000 punti. In caso di qualche presa di beneficio i primi supporti di una certa consistenza transitano in area 20650 punti e successivamente a quota 20450-20500.  


Guardando l'indice americano Dow Jones, come avevo sottolineato la settimana scorsa, la rottura dei 10260 punti ha fatto partire gli acquisti fino agli attuali livelli di 10460 punti. L'eventuale rottura dei 10500 punti farà nuovamente scattare all'insù le quotazioni con target di 10700-10750 punti nella prossima settimana.
A rincuorare gli investitori c'è anche il calo della volatilità (VIX sceso a 23,97) che è sicuramente un buon segnale per chi avesse operazioni di lungo periodo in corso. Da segnalare anche il superamento della media mobile a 200 giorni per tutti gli indici americani, da sempre un ottimo indicatore di trend di lungo periodo. Vedremo se nel finale di seduta ci sarà qualche sorpresa,( al rialzo o al ribasso) come spesso accade negli ultimi giorni...

giovedì 17 giugno 2010

I dati usa rallentano piazza affari

Chiusura piatta a piazza affari in questo piovoso giovedì 17 giugno. Il Ftse Mib ha chiuso sugli stessi livelli del giorno precedente in rialzo dello 0,03% a quota 20568 punti. In mattinata il listino milanese aveva provato a varcare quota 20800 punti ma poi è tornata sui suoi passi dopo i dati macro americani. 
Mi limiterò a darvi i numeri perchè è abbastanza evidente che la situazione dell'economia americana è in netto peggioramento dai mesi scorsi:
1 Richieste sussidi di disoccupazione americane a quota 472 Mila ( le attese erano per 450 Mila) .
2 Indice dei prezzi al consumo a -0,2% ( in pratica siamo in deflazione, altro che ripresa economica)
3 Indice Produzione Fed di Philadelfia crollato a 8 punti dai 21,4 del dato precedente. 
Se poi andiamo a vedere anche i dati macro usciti nei giorni scorsi, la situazione appare ancora più preoccupante:
Nuovi cantieri edilizi a quota 593 mila in calo del 10% dal dato precedente ( il mese scorso erano a 673 Mila unità). 
Richieste di nuove licenze di costruzione a 574 Mila unità in calo del 5,9% dal mese precedente. 
Ora se uno più uno fa due credo che l'economia americana sia assolutamente lontana da una reale ripresa economica, altrimenti questi dati sarebbero stati sicuramente migliori. 
Al momento il Dow Jones è in calo di circa mezzo punto percentuale ma come al solito bisognerà vedere la chiusura serale per avere delle buone indicazioni per la giornata di domani. 

mercoledì 16 giugno 2010

Tanto fumo ma alla fine Milano chiude sulla parità..

Chiusura in leggero calo per la borsa di Milano quest'oggi. Il Ftse Mib è sceso dello 0,10% a quota 20562 punti. La giornata si era aperta in territorio positivo ma pian piano le quotazioni sono scese in maniera piuttosto convinta. Verso le 14 e 30 il ribasso era dell'ordine del 1,4% ma poi grazie al recupero di Wall Street il nostro indice è riuscito a recuperare terreno. La giornata odierna può essere interpretata in vari modi. Innanzitutto come una salutare pausa dopo i recenti rialzi dei giorni scorsi. Alternativamente può essere valutata come una giornata di indecisione in cui le quotazioni non hanno voluto superare l'importante resistenza dei 20800 punti ma allo stesso tempo non sono volute andare sotto il supporto dei 20200 punti. L'eventuale rottura di uno di questi due livelli darà direzionalità per i prossimi giorni. Da segnalare la debolezza del comparto bancario, in particolare Unicredit che ha registrato volumi molto elevati (oltre 700 Milioni di pezzi scambiati). 

Tori ruggenti...

Nuovo rialzo per la borsa americana questa sera: il Dow Jones ha chiuso in rialzo del 2,1% a quota 10404 punti. Ancora meglio ha fatto il Nasdaq ( +2,76%) e l'SP500 (+2,31% a quota 1114,77). Il trend sembra essere tornato largamente positivo e la chiusura sui massimi di seduta è indubbiamente un buon segnale. Da una parte è probabile una prosecuzione di questo rialzo fino ai 10500 punti in un primo momento , ma dall'altra gli oscillatori iniziano a trovarsi in una zona di ipercomprato piuttosto importante. Molti analisti parlano di un nuovo possibile rally azionario in estate dell'ordine del 10-15% anche se la situazione macro non è delle migliori. Solo il tempo potrà dirci se queste previsioni si sono rivelate esatte o meno. 
Il grafico qui accanto è molto semplice da analizzare. Il trend è ben delineato e nel corso della giornata le quotazioni hanno continuato a salire gradualmente senza troppi scossoni. A spingere gli acquisti c'è anche il calo della volatilità (VIX a 25,87 in ribasso del 9% da ieri). 
Segni di ripresa anche sull'euro che in serata è tornato a quota 1,2330. 

martedì 15 giugno 2010

Milano festeggia un altro rialzo...

Ennesima giornata scoppiettante per la borsa di Milano: Il Ftse Mib ha archiviato la seduta in rialzo dell'1,95% a quota 20582 punti. Si tratta del 5 giorno di fila di rialzo: dai minimi dell'8 giugno il rialzo è stato clamoroso (+13,2%) . In base ai dati che ho a disposizione solo nello 0,5% del mio campione( che inizia dal 1998)  c'è stato un rialzo così corposo in 5 giorni. Sebbene il trend di breve periodo sia diventato largamente positivo, questi rialzi vertiginosi mi lasciano piuttosto perplesso. 
Stamattina la borsa aveva aperto in calo dell'1,3% a seguito della notizia del Downgrade della Grecia, ma poi senza particolari notizie positive gli indici hanno ripreso la corsa iniziata nei giorni scorsi. 
C'è di più: quei pochi dati usciti quest'oggi sono stati piuttosto negativi: 
1 Le vendite europee del settore automobilistico sono scese del 9,3% nel mese scorso, quelle di Fiat del 22,7%. 
2 Zew Tedesco ( che determina il sentiment degli investitori istituzionali tedesco ed è un indicatore chiave delle condizioni commerciali tedesche)  crollato a 28,7 contro previsioni di 48,70.  
L'indice Empire State Manufacturing di New York ( che misura la salute dell'economia del settore manifatturiero attraverso una indagine su circa 200 imprese manifatturiere dello stato di New York) è stato di 19,60 contro previsioni di 20. 

Probabilmente mi sbaglierò ma credo che chiudere (momentaneamente) qualche posizione long domani mattina non sia proprio un azzardo. 
I grafici sembrano impostati tutti al rialzo ma questa velocità di crescita mi puzza un pò, e credo che potrebbe esserci qualche piccola correzione a breve. 
Guardate il grafico sottostante degli ultimi 5 giorni e poi fate le vostre analisi:


I bond della Grecia diventano spazzatura....

Finale si seduta piuttosto movimentato a Wall Street quest'oggi. Mentre tutta l'Italia era davanti alla Televisione a seguire i mondiali di calcio, una news ha sconvolto nuovamente i mercati finanziari: 
"Moody's taglia di 4 livelli il rating sul debito sovrano greco." Con tale manovra il rating di Atene passa da A3 a Ba1. Con questo taglio i titoli della Grecia passano a livello "Junk", cioè spazzatura. L'agenzia di rating ha cercato di mitigare la notizia dicendo che la loro analisi riflette le analisi di bilancio tra i punti di forza ed i rischi associati con il pacchetto di aiuti dell' Unione Europea e del Fondo Monetario Internazionale, pacchetto che elimina ogni rischio di default nel breve termine. Tali aiuti evitano una crisi di liquidità, e allo stesso tempo incoraggiano l'attuazione di una serie di riforme strutturali per il futuro. In ogni caso le valutazioni complessive ed i rischi macroeconomici e di attuazione del programma di risanamento dei conti pubblici sono più coerenti con un rating di Ba1, anche perchè c'è da considerare l'incertezza sulla tempistica delle riforme strutturali e sopratutto sull'impatto che tali restrizioni avranno sulla crescita economica del paese. 
A seguito di questo Downgrade le prospettive dell'agenzia di rating sono ora stabili ( cioè riflettono la probabilità che il rating non cambierà per il prossimo anno).

In serata tale notizia ha avuto notevoli effetti sui Cds dei vari paesi dell'area Euro, che sono tornati a salire alle stelle
Italia: 192
Spagna: 233
Portogallo: 304
Grecia: 755
Anche la borsa americana ha subito un netto calo nel finale di seduta chiudendo in leggero calo (-0,2%) a quota  10190 punti, ma ben 130 punti più in basso dai massimi odierni. 
Graficamente la situazione rimane ancora complicata, sopratutto per l'indice americano (chiusura sui minimi di seduta al di sotto delle medie di medio e di lungo periodo). Domani capiremo qualcosa di più ma come al solito la volatilità sarà elevatissima. 

lunedì 14 giugno 2010

Il debito pubblico italiano va alle stelle...

Il Debito pubblico Italiano ad Aprile ha raggiunto un nuovo record: 1.812,790 miliardi di euro, il livello assoluto piu' alto mai raggiunto, in crescita dello 0,8% dai  1.797,7 miliardi di marzo.

Secondo la Banca d'Italia, le entrate tributarie da gennaio ad aprile si sono attestate a 104,7 mld, in calo di 2 mld in valore assoluto. Il calo delle entrate tributarie nei primi quattro mesi del 2010 in rapporto all'analogo periodo del 2009 è dell'1,8%. 

Nel solo mese di aprile le entrate tributarie  si sono attestate invece a 25,122 miliardi di euro in calo del 2,5% rispetto ad aprile dell'anno precedente. 

Quanto al debito pubblico, rispetto alla fine del 2009, e' salito del 2,9%. Il precedente record, in valore assoluto, era stato toccato ad ottobre 2009, quando il debito si era attestato a 1.802,264 miliardi. 

Nonostante questi dati piuttosto negativi e preoccupanti sui conti del nostro paese, la borsa di Milano guadagna quasi il 2%. Se chiudessimo su questi livelli sarebbe la 4 seduta consecutiva al rialzo con un balzo di quasi il 10% dai minimi della scorsa settimana. 

Inversione o rimbalzo tecnico?

La settimana scorsa si è chiusa con gli indici di borsa in deciso rialzo. A questo punto è lecito domandarsi se si è trattato di un segno di inversione o di un corposo rimbalzo tecnico. Difficile fare previsioni in tal senso ma qualcosa è cambiato dalla scorsa settimana.  Per quanto riguarda l'indice di borsa Ftse Mib della borsa di milano, possiamo dire che il trend principale rimane ribassista ma il supporto dei 18000 punti ha permesso alle quotazioni una rapida ripartenza al rialzo. Il prossimo ostacolo di una certa consistenza passerà attorno ai 20000 punti per il nostro indice ma non escludo nessun colpo di scena considerando l'elevato livello della volatilità delle ultime settimane. 
A guardare il grafico sembra lecito attendersi ulteriori rialzi in questa settimana anche perchè è stata violata al rialzo la media mobile a 25 giorni -linea blu- ( tipico indicatore di breve-medio periodo), cosa che non accadeva da ben 2 mesi di tempo. Tuttavia il trend di lungo periodo rimane ancora ribassista quindi bisognerà essere piuttosto prudenti nelle proprie operazioni. 

Per quanto riguarda il Dow Jones entrambe le medie mobili considerate ( cioè quelle a 25 e a 56 giorni)  rimangono al di sopra dei prezzi di chiusura. Questo denota un trend ancora ribassista sul listino americano e la resistenza passante in area 10260 punti sarà fondamentale a riguardo. L'eventuale rottura di questo livello darebbe un grande impulso rialzista alle quotazioni che poi potrebbero tornare in area 10450-10500 punti. Vedremo l'evoluzione in questa settimana.